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Non vi è conversazione in cui non si finisca per parlare del freddo e del solstizio d'inverno. Si stimola così l'immaginazione degli spiriti più elevati. Nel corso del secolo passato, molti pensatori, ma anche maestri delle arti visive e musicisti, si sono dedicati a rappresentare l'inverno in ogni suo aspetto. Poemi, dipinti, fotografie, spartiti... ognuno a proprio modo rende omaggio a questa stagione e ai suoi mille volti, che sia con le parole, con le note o con i colori. Lasciamo dunque che l'orecchio si abitui ai ritmi di questa stagione, così magistralmente interpretata, con sensibilità e rispetto, da compositori come Ciaikovski, nella Sinfonia n. 1 "Sogni d'inverno", Claude Debussy con la partitura per pianoforte "La neve danza", Émile Waldteufel con il valzer ai "Pattinatori" sulla Senna. 

Questo bellissimo inverno, personaggio dal temperamento enigmatico, dallo stile distinto e dal profumo unico che tutti incontriamo, una volta all'anno, perché immancabile arriva con il susseguirsi delle stagioni. La sua bellezza, algida e inafferrabile, si deve ammansire per poter apprezzare e ispira a pari merito passione e sconcerto. Il profilo è slanciato come un orizzonte purissimo, il cui solo limite sarà la vista dei primi germogli di primavera. Il profumo indubbiamente glaciale è tuttavia circondato da note calde, in bilico fra nostalgia, conforto e intimità. 

In ogni caso, quale che sia la natura dei sentimenti che nutre per l'inverno (e per i suoi piccoli inconvenienti), l'Officine preferirà sempre l'amore al rimpianto. Impariamo quindi ad apprezzarne i vantaggi: la coccola di una tisana fumante, la consolazione di un paio di pantofole comode, per quanto inestetiche, la rilassatezza del corpo sotto strati di indumenti caldi, la carezza rinvigorente del vento del nord e la luce intensa del cielo, la vicinanza di persone in cerca di calore umano, la gradevole scusa del maltempo per indugiare nell'ozio. Infine, il familiare profumo dell'inverno, che nasce dalla danza di una fiammella e ci avvolge con il suo manto bianco.

Les Sarcleuses, Vincent Van Gogh, 1890

"Mi faccio strada attraverso l'inverno a forza di primavera."

Charles Joseph de Ligne

Per questo l'Officine presenta il calendario olfattivo invernale:

SOLE D'ORIENTE E SOGNO INVERNALE

Makassar, profumo ardente dalle armonie estreme, si posa discretamente sulla pelle come la prima neve sulle cime dei monti e avvolge in note di iris, ambra e tabacco biondo. 

La Moschea blu a Tabriz, in Persia, Jules Laurens, 1872

PARFUM D'HIVER

FUMO DEI SAGGI, CALMA OLIMPICA

Sumi Hinoki, profumo dai sentori affumicati e consolatori, cattura nel suo flacone ciò che è inafferrabile: l'essenza di una voluta di fumo si alza sognante dal cipresso giapponese, si mescola al legno di hinoki e si addolcisce a contatto con note di cuoio, vetiver e incenso. L'immaginazione vaga in un paesaggio silenzioso e innevato, in cui solo il cielo e le stelle intrattengono conversazioni mute. 

Ochanomizu, Utagawa Hiroshige, 1853

PROFUMO D'INVERNO

REGNO DI BOSCHI E MONTI INCANTATI

Cedro del Libano, un profumo caldo e legnoso, dispiega i suoi accordi migliori per dare conforto alla pelle. Il legno di cedro si lega alla verbena, alle bacche rosse e al vetiver in una fusione che è un inno a questa stagione, mentre i fiori d'arancio e di mandorlo avvolgono il profumo con un manto di fiori bianchi dal fascino onirico.

Paesaggio innevato, Pablo Picasso, 1924 circa

PROFUMO D'INVERNO

UNA FUGA RADIOSA DI RAGGI RAMATI

Ambra del Madagascar è una fragranza solare e radiosa, composta da un trittico olfattivo divino di mandarino, gelsomino e ambra. Una conversazione floreale condotta vivacemente dall'ambra, facile da figurare attorno a una tazza di tè.

Sole d'inverno, Charles Walch, 1947

PROFUMO D'INVERNO

SACRALITÀ OLFATTIVA ED ESSENZE LEGNOSE INVERNALI

Oud di Medina è una fragranza meravigliosamente speziata, un trio orientale dall'aura celeste: zafferano, rosa e legno di Oud turbinano in una danza dagli intensi riflessi ambrati. Un viaggio immobile per conferire all'inverno qualche morbido tocco estivo.

Paesaggio invernale, Paul Klee, 1923

PROFUMO D'INVERNO

"Nell'interminabilenoia della pianurala neve incertaluccica come sabbia."

Paul Verlaine, Romanze senza parole, 1874

NeveComeleggera piumacadiescende il silenzio.

Elizabeth Grech

“Un buon profumo si adatta alla personalità e alla persona. Non deve precedere né seguire con eccessiva intensità chi lo indossa, né diffondersi in modo troppo invadente. In questo modo non sarà mai sgradito e piacerà a tutti."

Officine UniverselleBuly ha inventato l'Eau Triple, il primo profumo per la pelle a base d’acqua, che unisce pienezza di intensità e autenticità della fragranza. Gli aromi ritrovano la loro originalità e si apprezzano integralmente non appena liberati nell'aria. Ogni spruzzo diventa una nuvola voluttuosa dalla scia intensamente profumata.

BELLEZZA E CURIOSITÀ VANNO A BRACCETTO

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